La litania per giustificare tutto questo è sempre la stessa: il patto di
stabilità e Roma che stringe i cordoni diminuendo i trasferimenti. La
realtà, però, è che da quando al governo di Milano c’è la sinistra non
c’è balzello o servizio pubblico che sia salvato dagli aumenti.
E questo
a fronte di una spesa corrente che è schizzata dai due miliardi e mezzo
dell’ultimo anno della Moratti ai tre miliardi e quattrocento mila del
bilancio 2012. Un aumento di quasi un miliardo che è stato finanziato da
Pisapia con vendite di beni pubblici (il 29,75% di Sea per un incasso
di 385 milioni), ma soprattutto infilando le mani nelle tasche dei
cittadini con una serie di aumenti indiscriminati delle tasse l'articolo continua
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