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lunedì 2 settembre 2013

Morire per un banale tatuaggio...

“Occorre una legislazione nazionale sull’attività di tatuaggio, la cui assenza oggi va a discapito sia dei consumatori che dei professionisti”. E’ quanto dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc, commentando la notizia relativa al decesso di una giovane donna a seguito di un tatuaggio, forse per una reazione allergica all’inchiostro utilizzato. 
Il Presidente dell’Adoc è convinto che “attraverso una legislazione nazionale potrebbe anche essere ridefinito l’intervento di vigilanza e controllo da parte delle Istituzioni sanitarie riservato direttamente all’Istituto Superiore della Sanità, in modo da risultare più efficiente e operativo. Va prevista anche la creazione di un Albo nazionale di riferimento dei tatuatori, oggi totalmente assente, che garantirebbe maggiori tutele agli stessi operatori del settore e ai clienti.  Andrebbe prevista anche un’assicurazione obbligatoria a carico degli esercenti l’attività di tatuaggio che copra ogni eventuale danno subito dal cliente durante l’intervento”.
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